XX° edizione di Strade del Cinema. Introduzione

La limpida spregiudicatezza con la quale si compiono alcuni atti, molti di quelli fondamentali in verità, nella vita ha del sorprendente. Per alcuni è il calcolo, per altri l’ambizione, per altri ancora la determinazione. Nel caso specifico di Strade del Cinema non è stato nient’altro che l’élan vital, l’azione travolgente di una evoluzione creatrice che ben poco ha avuto, e ha tutt’ora a che fare, con affermazioni personalistiche. Il desiderio marcatamente generazionale, acerbo, incontenibile, illusoriamente umanistico di agire per condividere, di implicarsi creando per migliorare la realtà che abitiamo e che siamo, l’amicizia e l’irrequietezza artistoide di mettersi in gioco, di scommettere su itinerari non tracciati, ebbene tali elementi e altri sicuramente altrettanto importanti che non ricordo ci hanno spinto nella primavera del 2002 a immaginarci Strade del Cinema, come un festival concorso per le migliori musicazioni dal vivo di film muti.
Necessariamente quella forza creatrice ha dovuto fare i conti con la realtà dell’esistenza, con lo scorrere del tempo e dei tempi, con le avversità e i favori che ogni creatura in quanto tale incontra nel suo progredire. Molte certezze di un tempo si sono trasformate in domande, tante delle quali senza una vera risposta.
Ho avuto la fortuna il privilegio di poter offrire al pubblico sempre presente, che colgo ‘occasione di ringraziare con un sentimento di autentica riconoscenza, serate indimenticabili, uniche, originali, con ospiti eccezionali (un elenco potrebbe giovare alla causa, ma non fa parte dello stile), con pellicole rare e famose, facendo divertire, emozionare commuovere tanto i più piccoli quanto i più grandi.
a Se dovessi fermarmi qui, a questo 2022 che fa cifra tonda, a questa discriminazione numerica che serve solo a segnare le soglie, non mi riterrei semplicemente soddisfatto del lavoro fatto. Migliorare è sempre possibile, anche se non dipende solamente dalla buona volontà personale. Mi riterrei invece soddisfatto di una cosa: dell’aver saputo creare e mantenere nel tempo, vorrei dire quasi intatto, grazie all’aiuto e alla sincera amicizia di tutti coloro che lavorano da sempre alla buona riuscita del Festival, un clima unico, effervescente, magico quanto intimo, che ha a che fare con l’attesa, con la sorpresa, con il sentimento condiviso con gli spettatori di assistere a un evento originale, ideato e realizzato con tutti i rischi di chi crede intimamente nel valore positivo e concreto della fantasia, nella libertà della creazione, nell’opportunità della trasformazione, in ultimo nell’arte in senso proprio.

Buoni vent’anni a Strade del Cinema.
Enrico Montrosset